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L'amore delle tre melarance

Locandina: l'amore delle tre melarance

La trama

Rea Giorgia e il suo cortigiano e consigliere Pantalone si dol-gono delle innumerevoli malattie del Principe Tartaglia, fi-glio della sovrana ed erede al trono. I medici di corte informa-no la regina che l’ipocondria di suo figlio guarirà solo se egli riuscirà a ridere; Pantalone convoca allora Arlecchino, il buffo-ne, perché lo faccia divertire. Aiutano la Regina nell’impresa le Maghe Celie mentre il Primo ministro Leandro segretamente trama contro il Principe per metterlo fuori gioco e succeder-gli, assieme a Clarice, nipote della Regina, astuta e crudele.

Leandro e Clarice discutono allora sul metodo migliore peruccidere Tartaglia. Intervengono Smeraldina e Grimilde, cherivelano di essere al servizio della fata Morgana, nemica dellaRegina. Tutti i tentativi di far ridere il Principe, nonostante gliincitamenti dei Comici, falliscono miseramente, finché la fataMorgana, che era sopraggiunta travestita da vecchia, per far trionfare Leandro e Clarice, accidentalmente cade a gambe le-vate. Il Principe, a questa scena, scoppia finalmente a ridere e così fanno anche tutti gli altri, finalmente felici. Morgana però,sentendosi sbeffeggiata, lo maledice: da quel momento sarà ossessionato dall’amore per le tre melarance, prigioniere del-la maga Creonta, e per riuscire a trovare pace dovrà liberarle da un incantesimo. Il Principe parte assieme ad Arlecchino per cercarle. Le maghe Celie comunicano ai loro due protetti, Tar-taglia ed Arlecchino, dove si trovano le tre melarance ma li avvisano di aprirle solo se avranno acqua a disposizione sul momento. Altrimenti queste morirebbero di sete. I due arri-vano al palazzo di Creonta, superano terribili prove, rubano le tre melarance e fuggono. Arlecchino, terribilmente assetato,decide di aprirne una, mentre Tartaglia dorme, pensando checontenga succo, e invece ne esce una principessa, che nontrovando nulla da bere, muore. Lo stesso accade anche perla seconda. Il Principe si risveglia, apre la terza melarancia, da cui esce la bellissima principessa Ninetta e i si innamora-no. Tartaglia immediatamente la disseta. Mentre il Principe, che ha chiesto a Ninetta di sposarlo, si allontana, arriva lafata Morgana, che trasforma la ragazza in una colomba e labieca Smeraldina prende il suo posto: quando Tartaglia torna,trovandola diversa, naturalmente si rifiuta di sposarla, ma lamadre lo obbliga a mantenere la promessa.Le Maghe Celie però rompono l’incantesimo e restituiscono aNinetta le sue fattezze. Così la giovane può sposare il Principe.La congiura di Leandro e Clarice è scoperta ma la Regina liperdona esiliandoli però dalla corte. L’opera si conclude con ifesteggiamenti per le nozze tra Tartaglia e Ninetta.

Note di regia

L’opera originale di Carlo Gozzi, “L’amore delle tre melarance”, è una fiaba comica di cui possediamo solo il canovaccio. Veniva rappresentata improvvisando nello stile della commedia dell’Arte.

Gozzi, in aperta e pesante polemica con Goldoni, sosteneva infatti che dovesse essere solo la Fantasia a guidare le commedie. Di questo si parla appunto nel divertente Prologo. È stato dunque necessario, per noi, ricostruire un copione, con tanto di battute in versi e parti assegnate, che permettessero ai nostri attori di recitarlo.

Ci è venuto in aiuto un vecchio allestimento con testi di Sanguineti, che un po’ ci ha fatto da guida. Su questa ossatura di base abbiamo costruito, molto liberamente (e divertendoci molto), un nuovo testo, arricchito di trovate esilaranti e di riferimenti attuali, come da sempre usiamo fare. I nostri attori ci hanno seguito con molto entusiasmo in questa nuova avventura, non solo partecipando attivamente conl’impegno e lo studio (già, anche con lo studio), ma spesso anche collaborando con consigli e trovate. Ne è uscito un lavoro decisamente originale e del tutto inedito, ma soprattutto ancora una volta, un lavoro di squadra formidabile, un “cemento” umano esaltante che, a tanti anniormai dalla nascita del Gruppo, continua a dare senso al no-stro lavoro. 23 attori in scena, in buona parte nuovi di zecca, che ci hanno fatto molto sudare, ma che alla fine ci hanno premiatocon quello che è il nostro compenso più grande: il loro sorriso felice e gli applausi sonori del pubblico.

Buon divertimento!

Allegati